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Impasse dell’Europa sugli ogm
Scritto il 29-03-2017 da Ufficio stampa | Categoria: Ogm
Si conferma l’impasse dei paesi europei sulle coltivazioni transgeniche. Il comitato d’appello Ue convocato per decidere su tre mais Ogm ha visto riproporsi la spaccatura tra i Ventotto, incapaci di raggiungere la maggioranza qualificata necessaria per approvare o respingere la richiesta di autorizzazione a coltivare nuove piante Ogm o rinnovare l’autorizzazione dell’unica attualmente coltivata, il mais noto con la sigla Mon810. L’Italia ha votato contro, ma questo non ha cambiato il risultato del voto. Ora toccherà alla Commissione assumersi la responsabilità di compiere la scelta e decidere se dare o meno il via libera.
La politica europea sugli ogm mantiene un atteggiamento ambiguo. Da una parte non vuole scontentare i cittadini che, a ragione o a torto, sono diffidenti nei confronti degli ogm, dall’altra è consapevole che senza mangimi gm semplicemente la zootecnia europea non esisterebbe. Latte e formaggi, carni e salumi, anche dei nostri prodotti Dop e Igp, dipendono dal massiccio uso di mangimi Ogm.
L’Italia importa e consuma ogni giorno, 365 giorni l’anno, diecimila tonnellate di soia ogm e l’87% di tutti i mangimi venduti in Italia contiene ogm. Senza che i consumatori finali siano informati con apposite etichette sugli alimenti.
Anche quest’anno l’Italia acquisterà all’estero mangimi, quasi tutti ogm – per un valore di due miliardi e mezzo di euro – necessari a produrre il Made in Italy che esportiamo ovunque.