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Per il Tribunale Ue, l’Ue ha valutato “al più alto livello possibile” i rischi relativi alla soia ogm
Scritto il 19-12-2016 da Ufficio stampa | Categoria: Ogm
Il Tribunale dell’UE ha confermato la legittimità della decisione con la quale la Commissione aveva respinto, in quanto infondata, una richiesta di riesame dell’autorizzazione all’immissione in commercio di prodotti contenenti soia geneticamente modificata.
I richiedenti non sono riusciti a evidenziare argomenti atti a invalidare la conclusione della Commissione secondo la quale 1) non vi sono differenze sostanziali tra la soia geneticamente modificata e la soia convenzionale; 2) gli effetti potenzialmente tossici della soia geneticamente modificata sono stati correttamente valutati e 3) non è probabile che le nuove proteine della soia geneticamente modificata siano allergeniche per i bambini in tenera età.
Tre organizzazioni non governative tedesche, contrarie all’immissione in commercio di tali prodotti, avevano chiesto alla Commissione di effettuare un riesame interno della sua decisione di autorizzazione. Esse contestavano, in particolare, alla Commissione di aver ritenuto che la soia modificata sia sostanzialmente equivalente alla soia convenzionale e sostenevano che non siano stati sufficientemente valutati i rischi tossicologici e immunologici (in particolare relativamente all’allergenicità per la prima infanzia della soia geneticamente modificata). Nel 2013, la Commissione aveva a respinto tali richieste considerandole infondate.
Le tre organizzazioni avevano quindi chiesto al Tribunale dell’Unione europea di annullare il rigetto della loro richiesta di riesame della decisione di autorizzazione. Con la sentenza di qualche giorno fa il Tribunale ha respinto il ricorso delle tre organizzazioni e ha convalidato la decisione della Commissione.
Relativamente al merito della causa, il Tribunale ha rilevato, in via generale, che le organizzazioni non sono riuscite a dimostrare che la Commissione sia venuta meno al suo obbligo di accertare che sia stata effettuata una valutazione adeguata dei rischi “al più alto livello possibile”.