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La Ue svuota i magazzini di latte in polvere, perché il periodo è favorevole, ma i produttori italiani continuano ad essere sottopagati
Scritto il 29-11-2016 da Ufficio stampa | Categoria: Latte
Il comitato di gestione competente dell’Ue ha autorizzato la Commissione europea a vendere le scorte di latte scremato in polvere immagazzinate grazie all’intervento pubblico. La Commissione ritiene che il periodo sia favorevole (aumento del 10% dei prezzi medi nell’ultimo mese) per iniziare l’operazione di smaltimento.
Il periodo sarà favorevole, come sostiene la Ue, ma i produttori italiani di latte non ne stanno traendo alcun beneficio.
Negli ultimi mesi il prezzo del latte spot, quello fuori contratto, prevalentemente estero, è salito di oltre il 70%, mentre il prezzo del latte piemontese è rimasto sostanzialmente stabile, molto al di sotto dei costi di produzione. Ci sono tutte le condizioni per pagare bene e nel giusto modo i nostri allevatori senza far aumentare il costo dei prodotti per i consumatori. Ma gli industriali si rifiutano di sedere al tavolo della trattativa.
“Cosi non può continuare – afferma Lodovico Actis Perinetto -. Il latte sul mercato è sempre più richiesto. Daremo assistenza a tutti quei produttori, che daranno disdetta entro il prossimo 31 dicembre, e sono pronti a cambiare acquirente. Nostre interlocutrici privilegiate sono le cooperative piemontesi, ma non esiteremo a rivolgerci anche ai caseifici fuori regione che sappiamo essere alla ricerca di latte”.
E’ bene ricordare che grazie al via libera dell’Unione europea alla richiesta italiana di indicazione di origine obbligatoria per il latte e i prodotti lattiero-caseari, che diventerà operativa dal 1° gennaio, gli industriali lattiero-caseari dovranno indicare per tutti i prodotti l’origine della materia prima. E questo non potrà che rafforzare il potere contrattuale dei produttori italiani.