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Esistono le condizioni per un aumento significativo del prezzo del latte
Scritto il 04-11-2016 da Ufficio stampa | Categoria: Latte
Ismea ha tracciato un quadro dell’andamento dei prezzi dei prodotti lattiero-caseari, da cui emerge che sul mercato internazionale i prezzi dei derivati del latte, nel corso dell’estate e in misura più accentuata nel mese di settembre, hanno finalmente invertito la tendenza, mostrando significativi rialzi, come conseguenza di un rallentamento della produzione di latte e di una ritrovata vivacità della domanda mondiale.
La spinta verso l’alto è stata particolarmente evidente per i prezzi del burro, a fronte di una robusta richiesta proveniente dal mercato internazionale, soprattutto dalla Cina (+35% nel periodo gennaio-agosto 2016) divenuto il primo importatore mondiale davanti alla Russia. Prezzi in forte rialzo anche per i formaggi e il latte intero in polvere. Sul fronte della domanda estera continua l’espansione registrata dai prodotti lattiero caseari made in Italy. Nei primi sette mesi del 2016 sono stati complessivamente recuperati oltre 270 milioni di euro in termini di deficit della bilancia commerciale del settore lattiero caseario e, in particolare, le esportazioni di formaggi sono cresciute del 6,2% in volume e del 6,1% in valore. Molto positive anche le performance registrate dai formaggi freschi e latticini (+7,0% in volume e +10,7% in valore), grattugiati (+16,2% in volume e +11,7% in valore) ed erborinati (+8,0% in volume e +6,3% in valore).
Esistono quindi tutte le condizioni per un aumento significativo del prezzo del latte. Produrre un litro di latte in Italia arriva a costare anche oltre 40 centesimi di euro, ma agli allevatori viene pagato non solo molto meno di quanto costa produrlo, ma almeno dieci centesimi in meno del latte fuori dagli accordi contrattuali, quello che gli addetti ai lavori chiamano “spot”. Una situazione assurda.
“Siamo al fianco degli allevatori – ha dichiarato il Presidente regionale della Cia Lodovico Actis Perinetto – per superare questa fase molto complicata”. Ed ha aggiunto: ” Un’equa remunerazione degli sforzi degli allevatori è una priorità per la Cia del Piemonte. Dagli industriali lattiero-caseari un atteggiamento più responsabile. Dall’Europa e dal Governo ci aspettiamo risposte molto più concrete”.