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Aumenta l’export dell’agroalimentare, ma meno del previsto. Sempre deboli i consumi alimentari interni
Scritto il 18-08-2016 da Ufficio stampa | Categoria: Consumi
Le esportazioni dell’agroalimentare tra gennaio e maggio risultano in crescita del 3% sui primi cinque mesi dello scorso anno, in netto rallentamento quindi rispetto al tasso del 7,4% evidenziato nel 2015. Da sottolineare, tuttavia, il balzo registrato nel mese di maggio (+9,9% rispetto allo stesso periodo del 2015) che ha bilanciato la debole performance dei primi 4 mesi dell’anno, di riflesso alla battuta d’arresto delle vendite verso l’Area Ue.
Sulla decelerazione dell’export, ha pesato sicuramente l’apprezzamento dell’euro sul dollaro, che prosegue anche nel secondo trimestre dell’anno, nonostante le incertezze legate alla Brexit e ad altre turbolenze dei mercati finanziari.
Sul fronte nazionale, prosegue la debolezza dei consumi alimentari domestici. I dati Ismea-Nielsen segnalano che gli acquisti domestici di prodotti alimentari nel primo semestre sono diminuiti su base annua dell’1,3%, in termini di spesa. In particolare, nel confronto tendenziale con il primo semestre 2015 risultano significativamente in flessione gli acquisti di carni, salumi e latticini, nell’ordine del -6,1%, -5,6% e -3,4%. Anche secondo i dati Istat, nei primi mesi del 2016 la spesa complessiva per consumi finali delle famiglie italiane è risultata stazionaria, nonostante l’aumento del potere d’acquisto delle famiglie.