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L’Inac verifica l’esattezza delle buste arancioni
Scritto il 24-06-2016 da Ufficio stampa | Categoria: burocrazia
Le buste arancioni, inviate dall’Inps per informarci su quando andremo in pensione e con quanto, stanno iniziando ad arrivare nelle case degli italiani. Sono partite le prime 150.000, indirizzate a dipendenti del settore privato, lavoratori autonomi (artigiani, commercianti e imprenditori) e co.co.pro., iscritti alla gestione separata, al fondo ferrovieri e altri fondi speciali ed entro la fine dell’anno le riceveranno, in totale, 7 milioni di lavoratori.
L’Inps, per l’invio, ha optato per un criterio casuale relativamente all’età e alla professione dei destinatari, indirizzando le missive solo a quanti non sono ‘digitalizzati’, cioè muniti del pin dell’Inps o dello Spid, la password unica che permette l’accesso online ai diversi servizi della pubblica amministrazione.
La busta contiene una lettera di tre pagine con il riepilogo dei contributi, la previsione della data di uscita e l’importo del futuro assegno di pensione. L’importo della pensione stimato è ottenuto in maniera automatica, senza valore certificativo: si basa su contributi sino ad oggi accreditati e di quelli che ancora mancano al raggiungimento dei requisiti per la pensione.
Invitiamo tutti i destinatari delle buste arancioni a rivolgersi presso le nostre sedi per verificare la completezza del riepilogo contributivo e l’esattezza dei calcoli.