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Perché creare del terrorismo alimentare, quando i dati dicono esattamente il contrario?
Scritto il 24-04-2016 da Ufficio stampa | Categoria: Consumi
Il 97% dei campioni di alimenti valutati dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) contiene livelli di residui di agrofarmaci che rientrano nei limiti di legge, e il 55% dei campioni è privo di tracce rilevabili di sostanze chimiche. Solo l’1,5% supera i limiti di legge. Esordisce così la relazione annuale dell’Efsa pubblicata nel marzo 2015 con i dati del 2013, sui residui di agrofarmaci negli alimenti.
Perché creare allora una sorta di terrorismo alimentare ingiustificato, visto che su 81 mila campioni analizzati “i limiti di legge per quanto attiene i residui di antiparassitari sono superati dall’1,4% dei campioni UE/SEE e dal 5,7% dei campioni dei paesi extra UE”?.
Il cibo che si trova sui banchi dei supermercati, dei piccoli negozi e sulle bancarelle dei mercati è sano e sicuro. I controlli che i nostri servizi di repressione effettuano sono frequenti e severi. Da notare che l’Italia ha la leadership sul fronte dei controlli in campo agroalimentare. Negli ultimi due anni sono state effettuate più di 250mila verifiche in tutta la filiera, anche sui prodotti che entrano nel nostro Paese.
Eppure c’è molta gente che ha paura, per colpa di una campagna di disinformazione che semina allarmi infondati, con conseguenze talvolta devastanti.
Ogni tanto emerge qualche scandalo, ma è la dimostrazione che i controlli funzionano e che è difficile farla franca. I cittadini si fidino del cibo in commercio. Non corrono pericoli più grandi di quello che uscendo di casa cada loro una tegola in testa.