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Le trasmissioni televisive soffiano sul fuoco dello scandalismo allarmistico per fare audience, i prodotti agroalimentari ingiustamente sotto accusa.
Scritto il 12-04-2016 da Ufficio stampa | Categoria: Consumi
Se fossero vere tutte le malignità e le calunnie che vengono diffuse in alcune trasmissioni televisive riguardo ai nostri prodotti agroalimentari, come si spiega che gli Italiani sono i più longevi del mondo dopo i Giapponesi? La speranza di vita per gli Italiani secondo il “Cia Worl Factbook” nel 2014 era di 83,80 anni per gli uomini e di 85,82 anni per le donne.
Evidentemente in Italia non solo il sistema sanitario funziona abbastanza bene, ma anche quel che si mangia è sano e sicuro. Il fatto è che lo scandalismo a buon mercato fa audience e il media televisivo non sembra poter fare a meno di affidarsi allo scandalismo per tenere alta l’audience, senza curarsi delle conseguenze.
Nel corso della trasmissione di Ballarò’ del 29 marzo scorso si è parlato delle differenze tra il pollo di agricoltura biologica e quello convenzionale. Si è detto che i poli convenzionali mangiano “ormoni e antibiotici”.
Si tratta di affermazioni palesemente false, poiché l’utilizzo di ormoni e estrogeni negli allevamenti italiani di polli e tacchini è vietato da norme italiane e europee. Inoltre, il ciclo di vita dei polli di allevamento è breve, per cui l’eventuale utilizzo di queste sostanze non avrebbe alcun effetto sulla crescita, anzi risulterebbe antieconomico per l’allevatore.
Per quanto concerne invece l’uso di antibiotici, esso è sempre curativo e mai preventivo e i farmaci vengono somministrati in presenza di patologie e sotto la responsabilità e il controllo veterinario. In ogni caso viene sempre rispettato il cosiddetto periodo di sospensione, cioè il tempo necessario affinché il farmaco sia smaltito prima che il pollo venga avviato al consumo.
Il motivo per cui i polli sono più pesanti e crescono più velocemente che in passato è dovuto alla selezione genetica, alle buone pratiche di allevamento e a una corretta alimentazione. Il resto sono fandonie.