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PER LA FAO SCIENZA E TECNOLOGIA SONO NECESSARIE PER FAR FRONTE ALLE ENORMI SFIDE ALIMENTARI DEL FUTURO

Scritto il 21-02-2016 da Ufficio stampa | Categoria: Ogm

Si è tenuto a Roma dal 15 al 17 febbraio il Simposio internazionale della Fao su “Biotecnologie agricole: dare voce alle esigenze e preoccupazioni dei piccoli agricoltori”, dove si è discusso del potenziale delle nuove biotecnologie a beneficio delle famiglie contadine, in particolare quelle dei Paesi in via di sviluppo, anche a fronte dell’impatto dei cambiamenti climatici.  All’incontro hanno partecipato circa 500 scienziati di fama internazionale, rappresentanti di governo, della società civile, del settore privato, del mondo accademico, associazioni e cooperative agricole, che hanno discusso delle biotecnologie agricole, tema molto più esteso degli organismi geneticamente modificati.

“Non possiamo scartare gli ogm e altre biotecnologie agricole di fronte alle enormi sfide che dobbiamo affrontare, come il soddisfacimento della crescente domanda di cibo da parte di una popolazione mondiale sempre più urbanizzata, i cambiamenti climatici e l’erosione delle risorse naturali su cui si basa l’agricoltura” ha detto Andrea Sonnino, consulente della Fao dove ha ricoperto l’incarico di capo dell’Unità di ricerca e coordinato le attività relative alle biotecnologie.

“In materia di Organismi geneticamente modificati, la Fao riconosce che, se debitamente integrati ad altre tecnologie, essi possono in alcune situazioni offrire un contributo all’aumento sostenibile della produttività agricola – ha spiegato Sonnino -. Tuttavia, la Fao è anche consapevole delle preoccupazioni riguardanti i rischi potenziali posti dalla utilizzazione degli ogm, in particolare i rischi per la salute umana e per l’ambiente”.

Secondo lo studioso italiano nel contesto delle aree interessate dai cambiamenti climatici “è vasta la gamma di biotecnologie che potrebbero incrementare le rese agricole, migliorare le qualità nutrizionali e far ottenere una maggiore produttività delle colture, della zootecnia, della pesca e del settore forestale a vantaggio delle famiglie contadine e dei loro sistemi alimentari, della loro nutrizione e dei loro mezzi di sussistenza”.

“Non parliamo solo degli ogm – ha sottolineato Andrea Sonnino – ma di tutte le tecnologie, da quelle meno sofisticate come l’inseminazione artificiale o la fermentazione di prodotti agricoli per migliorarne la conservabilità e la qualità nutrizionale, alle tecnologie più avanzate, che includono la genomica o l’uso di Dna ricombinante per sviluppare diagnostici e vaccini contro le malattie degli animali domestici”.

L’attenzione al Simposio si è comunque concentrata sulle biotecnologie che possono essere immediatamente applicate dai piccoli produttori agricoli lungo le filiere agroalimentari, dalla produzione al consumo.

“Rispondere alle sfide urgenti e molteplici del XXI secolo, come quella della malnutrizione, richiede un insieme di risposte – ha detto Graziano da Silva, direttore generale della Fao, nel suo intervento – . Nessun singolo strumento, tecnologia o approccio potrà fornire una soluzione completa. Nel corso del simposio abbiamo dato il via alla discussione e all’analisi di come l’agro-ecologia e le biotecnologie possono vivere insieme ed essere usate come opzioni complementari l’una con l’altra. Questo è un risultato eccezionale, si apre una grande opportunità per lo sviluppo di nuove tecnologie che potrebbero rendere i settori agricoli più sostenibili. Abbiamo anche convenuto che gli strumenti e gli approcci devono essere utili e accessibili a tutti gli agricoltori”.

“Adesso la Fao deve andare avanti. Intendiamo dare al dibattito una prospettiva regionale – ha continuato il direttore della Fao -. Vogliamo sentire dai contadini di tutto il mondo quali sono le loro necessità e le loro preoccupazioni”. Il Direttore Generale ha preso atto delle preoccupazioni della società civile relative ai diritti di proprietà intellettuale e ai brevetti, e ha dichiarato con forza che anche questa è una questione chiave per la Fao. “Voglio riassicurarvi – ha concluso da Silvia – sul fatto che la Fao non sostiene le multinazionali. La Fao è un foro neutrale e noi siamo fedeli al nostro mandato di sradicare fame e malnutrizione”.

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