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EXPORT AGROALIMENTARE, IL 2015 CHIUDE CON 36,8 MILIARDI: E’ RECORD
Scritto il 17-02-2016 da Ufficio stampa | Categoria: Consumi
“Il 2015 chiude con un export per l’agroalimentare di 36,8 miliardi”. Lo ha detto il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, a margine di un convegno a proposito dei dati di fine anno diffusi oggi dall’Istat.
“Sono dati molto positivi che confermano le nostre indicazioni – ha proseguito il ministro – e l’obiettivo di toccare 50 miliardi di export nel 2020 è possibile; aver sfiorato i 37 miliardi è un segno straordinario, frutto di un lavoro che stiamo facendo e portando avanti insieme a tutti. Se non fosse stato per l’embargo russo avremmo potuto toccare i 37 miliardi di euro”.
“Esistono ancora ampi margini di miglioramento -sottolinea il Presidente regionale del Cia Lodovico Actis Perinetto -, ma é necessario intensificare l’impegno nell’internazionalizzazione e contemporaneamente condurre un’azione di radicale contrasto al cosiddetto Italian sounding, ovvero alla commercializzazione di prodotti che portano nomi di marchi che suonano italiani, ma che non sono affatto prodotti in Italia e generano sul mercato internazionale un giro di affari di decine di miliardi di euro, occupando uno spazio che potrebbe invece essere dei nostri prodotti. Si calcola che nella sola Ue la partita tra il finto italiano e quello vero vede la nostra sconfitta per due a uno: due prodotti italian sounding venduti per ogni prodotto autentico. Negli Stati Uniti e in Canada il ‘simil-italiano’ supera il vero made in Italy di quasi 10 a 1 (nel Nord America la riconquista delle quote di mercato ‘scippate’ vale 24 miliardi di euro, a cui si aggiungono tre miliardi di contraffazione vera e propria). Riappropriarsi della zona grigia dell’Italian sounding è una questione nodale per lo sviluppo dell’export delle produzioni agroalimentari italiane”.