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ACTIS PERINETTO: OCCORRE INVESTIRE IN PROGRAMMI DI AMMODERNAMENTO DEL SISTEMA IRRIGUO
Scritto il 26-07-2015 da Ufficio stampa | Categoria: Maltempo
Il grande caldo di Caronte sta inaridendo i raccolti di mais, soia, riso e le colture orticole del Piemonte. I temporali degli ultimi giorni hanno portato un po’ di refrigerio, ma il Piemonte é sempre più assetato ed è già allarme per il sistema irriguo. La portata d’acqua dei fiumi è in costante calo. Il livello del fiume Po continua a scendere presentando una situazione di secca molto simile a quella del 2007. Fortunatamente si è ancora lontani dai record negativi del 2003 e del 2006, ma se la grande calura dovesse continuare nei prossimi giorni, per l’agricoltura e la zootecnia piemontese sarà emergenza.
Il ripetersi sempre più frequente di periodi di siccità ripropone l’esigenza di riprendere in mano il piano irriguo nazionale e di rafforzare la rete irrigua regionale. Nel 2012, dopo l’ennesima estate siccitosa, l’allora Presidente Cota dichiaro’ che in Piemonte bisognava costruire almeno cinque nuovi invasi: uno in val Sessera, in provincia di Biella, due nel Cuneese, a Moiola, sul fiume Stura di Demonte e l’altro sul torrente Maira a Stroppo, un quarto nel Torinese, la diga di Combanera, nelle valli di Lanzo, un quinto infine sul torrente Molare, in provincia di Alessandria, dove già esisteva una diga che è stata interrata nel 1955.
Purtroppo il piano di Cota è rimasto inattuato, mentre i nuovi invasi sono assolutamente necessari perché l’acqua in Piemonte c’è ancora, ma si tratta di una risorsa sempre meno regolare. Oggi piove in maniera diversa, le precipitazioni sono più violente e concentrate e quindi se non si immagazzina l’acqua si rischia di rimanere senza. Di fronte all’estremizzazione degli eventi climatici e alla grande frequenza di siccità e alluvioni, si deve investire in programmi di ammodernamento, efficientamento e sostenibilità del sistema irriguo. C’è bisogno di una strategia di lungo periodo per evitare che il nostro sistema agricolo debba affidare il proprio futuro agli umori di Giove Pluvio.
A Milano in occasione della convention “Il cibo è irriguo”, Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale Consorzi Gestione Tutela Territorio ed Acque Irrigue (ANBI), ha chiesto alle Regioni ed alle Autorità di Bacino, ma soprattutto al Ministro dell’Agricoltura, l’insediamento immediato di un “tavolo” nazionale per il monitoraggio costante della difficile contingenza idrica, coinvolgendo tutti i gestori ad iniziare da quelli elettrici, le Regioni e le Organizzazioni Professionali Agricole ed ANBI, per dare le risposte attese dalle imprese agricole.
Lodovico Actis Perinetto, Presidente Cia Piemonte