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L’AGROALIMENTARE ITALIANO CONTINUA A CONQUISTARE IL MONDO. L’EXPO’ GRANDE OCCASIONE

Scritto il 20-05-2015 da Ufficio stampa | Categoria: Consumi

Da gennaio a marzo l’Italia ha esportato agroalimentare per più di 8,7 miliardi di euro, con un trend sostanzialmente in linea con l’obiettivo di 36 miliardi di euro per il 2015.

L’Italia ha oggi una quota di mercato mondiale nell’agroalimentare del 3,1%, circa come la Spagna – osserva un’indagine Sace, gruppo assicurativo-finanziario attivo nell’export credit -, ma inferiore alle quote degli altri competitor (comprese tra il 4,6% della Cina e il 10,3% degli Stati Uniti).

Selezionando i dieci comparti di punta del nostro export agroalimentare (che rappresentano il 57% delle esportazioni agrifood italiane), i risultati sono però molto eterogenei a seconda dei settori e comparti, con picchi di eccellenza per la pasta (37,5%), l’olio d’oliva (25%) e i vini (19,3%). L’Italia risulta inoltre ben posizionata anche in comparti “meno noti”, quali la frutta fresca (specialmente mele e pere), salumi e insaccati, formaggi e latticini e industria conserviera.

Tuttavia, a eccezione del comparto della pasta, dove il nostro Paese è indiscusso leader mondiale  – fa ancora notare il rapporto Sace – negli altri settori di punta dell’agribusiness made in Italy avvertiamo la concorrenza di altri Paesi meno noti nell’arena internazionale per la qualità dei loro prodotti alimentari. La Germania ha quote più alte nei comparti di formaggi e latticini, salumi/insaccati e caffè, Stati Uniti e Cina nell’industria conserviera e nella frutta fresca.

Secondo l’indagine, il momento attuale appare particolarmente propizio per un recupero di competitività della Penisola sui mercati internazionali: ripresa economica delle nazioni, elevata domanda di Made in Italy, segnali di fiducia dal mondo imprenditoriale nazionale, nuova liquidità per effetto del prossimo “quantitative easing”, deprezzamento dell’euro verso dollaro e franco svizzero, Expo 2015 come vetrina dell’Italia e del mondo.

L’Expo può essere un ulteriore volano per il made in Italy anche se c’è chi lo critica sia per i contenuti, sia per alcune scelte architettoniche. Per il fondatore di Slow Food l’Expo sarebbe solo in una fantasmagorica, straordinaria impresa estetica, ma priva di contenuti. Una riedizione del circo Barnum.

Per sfruttare al meglio l’occasione offerta dell’Expo il Governo è sceso in campo con un Piano straordinario per l’internazionalizzazione che aiuti le aziende a crescere ancora all’estero. Tra le iniziative previste, un segno unico distintivo per l’agroalimentare italiano che verrà presentato il 27 maggio a Milano dal Ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina. “Uno strumento – ha detto il Ministro – che aiuterà a fare sistema e comunicare al meglio il Made in Italy fuori dai nostri confini”.

Lodovico Actis Perinetto – Presidente Cia Piemonte

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