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I GIOVANI IMPRENDITORI IN AGRICOLTURA SONO SOLO IL 5%. L’ITALIA AGLI ULTIMI POSTI IN EUROPA
Scritto il 12-11-2014 da Ufficio stampa | Categoria: giovani
Sono solo il 5% i giovani imprenditori in agricoltura con meno di 35 anni e di questi, 2 su 3 non si sentono valorizzati: ecco alcuni dati della ricerca Nomisma, realizzata su un campione di oltre 1.100 giovani.
A questi dati va aggiunto il singolare tasso di senilizzazione di cui soffre il nostro Paese rispetto ad altre nazioni europee: se in Italia gli imprenditori agricoli con oltre 65 anni di età costituiscono il 37% del totale, contro il 5% di chi invece ha meno di 35 anni, in Francia gli over 65 sono pari al 12%, mentre in Germania sono solo il 5,3%. Questa struttura demografica si riflette ovviamente sull’indice di ricambio generazionale (rapporto tra imprenditori con meno di 35 anni e imprenditori con oltre 65 anni) che vede l’Italia in una posizione di debolezza relativa rispetto ai principali Paesi europei. Se in Italia l’indice di ricambio generazionale è pari al 14% (nel 1990 era il 17,5%), vale a dire 14 giovani ogni 100 anziani, tale rapporto in Spagna è del 18%, del 73% in Francia e addirittura del 134% in Germania.
Si è molto parlato e scritto in questi ultimi tempi di un rinnovato interesse dei giovani per il mondo agricolo, ma Nomisma fornisce un dato sconfortante: se tra il 2008 e il 2013 coloro che hanno un impiego in questo comparto sono diminuiti del 6%, quelli con meno di 24 anni registrano un calo più che doppio, pari al-15%.
La ridotta diffusione di giovani nella conduzione delle imprese mette a rischio la continuità futura di un asset strategico per l’Italia come l’agroalimentare.
I giovani agricoltori hanno bisogno del sostegno dell’Europa. Nel corso della sessione di lavori del Consiglio dei ministri dell’Agricoltura e della Pesca dell’Ue, appena chiusosi a Bruxelles, la Presidenza italiana ha presentato un documento per i giovani agricoltori su cui è stato registrato un ampio consenso da parte degli Stati membri. Il documento prevede la concessione di crediti dedicati da parte della BEI (Banca Europea degli Investimenti), misure per l’accesso alla terra e l’ istituzione di un’“erasmus” per i giovani agricoltori europei. Sta ora alla Commissione europea recepire l’orientamento del Consiglio e formulare una proposta concreta.
Ma è soprattutto l’Italia che deve fare la sua parte, invertendo la rotta ed adottando provvedimenti per il ricambio generazionale. Il nostro auspicio é che il parere della Commissione agricoltura della Camera favorevole al ripristino nella Legge di stabilità delle misure a favore dei giovani, in un primo tempo stralciate dalla Commissione bilancio per ragioni di copertura finanziaria, sia velocemente recepito dalla stessa Commissione bilancio, così da avere nella Legge di stabilità un pacchetto di misure adeguate alle aspettative dei giovani agricoltori.
Marzia Serasso – Direttore Cia ïemonte