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Vino, cresce l’allarme dazi Usa
Scritto il 20-01-2020 da Ufficio stampa | Categoria: vino
Secondo i dati Istat aggiornati allo scorso ottobre e resi noti il 17 gennaio, il vino italiano nei primi 10 mesi del 2019 ha messo a segno una crescita in fatturato del 3,6% rispetto allo stesso periodo del 2018 arrivando a superare quota 5,3 miliardi di euro. Un trend che proietta le stime per l’intero 2019 quasi certamente verso un nuovo record.
II mercato statunitense si è confermato il principale sbocco per il vino italiano con un fatturato, tra gennaio e ottobre 2019 che ha sfiorato quota 1,3 miliardi (1,28 per la precisione) e una crescita su base annua del 4,2%. L’aumento è in parte spiegabile con il fatto che I consumatori Usa hanno scelto i nostri vini, privi di dazi, rispetto a quelli dei nostri competitor francesi sottoposti all’extra-dazio del 25%. Il 30% del vino piemontese finisce nei paesi extra UE. La maggior parte negli Usa.
Ma la situazione potrebbe mutare radicalmente se Trump decidessi di tassare anche i vini italiani. Quel che si profila all’orizzonte è oltremodo preoccupante: i possibili nuovi dazi, in una misura variabile tra il 25% ed il 100%, sarebbero un duro colpo per il nostro vino
Per questo ci auguriamo innanzitutto che la diplomazia scongiuri questa deriva dannosa e che l’Unione Europea dia riscontro alle istanze contenute nella lettera della ministra alle Politiche agricole alimentari e forestali, Teresa Bellanova che ha chiesto al commissario Hogan di attivare da subito un fondo di emergenza per sostenere le imprese da finanziare con risorse che non provengano dalla politica agricola comune.
Giovanni Cardone – Direttore Cia Piemonte