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Ovada docg, meno 15% la resa ad ettaro compensata dall’aumento della superficie vitata
Scritto il 15-10-2019 da Ufficio stampa | Categoria: vino
La Regione Piemonte ha dichiarato il 2019 l’anno del Dolcetto, un vino che è declinato in dodici denominazioni. Tra queste c’è l’Ovada docg che, anche grazie al rinnovato vigore del Consorzio di Tutela, si sta ritagliando uno spazio nel panorama enologico regionale e nazionale.
Italo Danielli, Presidente del Consorzio di Tutela dell’Ovada DOCG fa il punto sull’andamento dell’annata: “È stata un’annata impegnativa che ci ha tenuto con il fiato sospeso a causa dell’andamento climatico un po’ diverso dagli anni precedenti: il caldo precoce di fine marzo/primi di aprile ha fatto germogliare le viti in anticipo con il rischio, in caso di gelate tardive come quella dell’aprile 2017, di compromettere la stagione. Poi la primavera, abbastanza piovosa, ha scongiurato lo stress idrico per cui tutto è proseguito con regolarità. E siamo stati graziati dalla grandine che pochi giorni fa ha colpito alcune zone delle Langhe; ai colleghi esprimiamo tutta la nostra solidarietà“.
Il Consorzio stima una produzione a ettaro leggermente minore rispetto al 2018, di circa il 15%, compensata dall’aumento della superficie vitata. Il disciplinare dell’Ovada DOCG prevede l’ingresso in commercio a partire dal 1° novembre dell’anno successivo alla raccolta.