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Il trend dei vigneti bio non si arresta
Scritto il 04-07-2019 da Ufficio stampa | Categoria: vino
I vigneti coltivati a biologico e in conversione in Italia sono a quota 105.384 ettari: 70.791 biologici e 34.593 in conversione. Il 12% della superficie totale è coltivata a biologico (fonte Sinab). Sicilia, Puglia e Toscana guidano il podio delle Regioni con maggiore superficie biologica a vigneto, occupando quasi i due terzi del totale nazionale.
Il vino biologico è la definizione giuridica per tutti quei vini certificati da organismi autorizzati dal Mipaaft al controllo delle produzioni biologiche seguendo le normative comunitarie, sia per ciò che concerne la conduzione agronomica dei vigneti, ovvero la produzione di uve, sia per ciò che concerne gli aspetti enologici e la vinificazione, ovvero la produzione di vino.
Sul mercato si trovano anche vini biodinamici, vini naturali, vini vegani ecc.ecc. che però oggi non rispondono ad una normativa inequivocabile, chiara ed esclusiva. Solo se e quando la Unione Europea definirà in modo preciso i limiti e le caratteristiche di queste tipologie di vini e le collegherà a sistemi di certificazione, così come è avvenuto per il vino “biologico”, un vino dovrebbe poter essere messo legittimamente in commercio con la dizioni biodinamico, naturale o vegano. E’ infatti soltanto l’Unione europea che può fissare le regole comuni riguardanti l’etichettatura dei vini e stabilire quali indicazioni e designazioni possono essere riportate in etichetta.
La locuzione “vino naturale” è in particolare molto ambigua, anche sotto l’aspetto squisitamente semantico. Al momento “vino naturale” è un semplice claim, che non identifica le caratteristiche produttive e la qualità del prodotto. Ciascuno può avere il proprio concetto di “naturale”, che differisce da quello di altri.