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Promozione nei Paesi terzi, la Cia e la filiera del vino protestano: “non c’é stato confronto con il Ministero”
Scritto il 04-06-2019 da Ufficio stampa | Categoria: vino
E’ arrivato in Gazzetta Ufficiale il decreto del 4 aprile 2019, che dà il via alla pubblicazione dei bandi nazionale e regionali per accedere ai 100 milioni di euro in dotazione al Belpaese da investire nei Paesi Terzi (30 in capo al Ministero delle Politiche Agricole, 70 alle Regioni) per la promozione del vino italiano. A disposizione del Piemonte ci sono 6,7 milioni di euro.
La misura “Promozione del vino sui mercati dei paesi terzi”, nell’ambito dell’Ocm Vino, è stata introdotta dall’Unione Europea con l’intento di accrescere la competitività delle aziende vitivinicole europee incidendo sulla loro capacità di esportazione, in un contesto economico reso difficile dalla concorrenza di nuovi paesi esportatori di vino.
La misura era particolarmente attesa da tutte le imprese vitivinicole italiane, ma é stato emanato senza essere preceduto da un serio confronto con la filiera del vino, che per questo motivo ha esternato il suo disappunto al Ministro.
“Si tratta di un bando particolarmente atteso da tutte le imprese vitivinicole italiane perché consente di sostenere l’ingresso dei nostri vini nei mercati extra Ue attraverso un importante sostegno finanziario e di aprire nuove opportunità per i produttori. Proprio per queste ragioni, tenuto conto anche di quanto già accaduto in passato, stupisce il fatto che il Ministero non abbia ritenuto opportuno avviare un confronto pubblico e trasparente con le organizzazioni di rappresentanza per la definizione delle regole e dei contenuti del Bando 2019”. Così le organizzazioni agricole riunite nella filiera vino, Cia, Confagricoltura, Copagri, Alleanza Cooperative Agroalimentari, Unione italiana vini, Federvini, Federdoc e Assoenologi.
“Un momento di condivisione, peraltro coerente con la nuova impostazione dei rapporti tra imprese e Pubblica Amministrazione – prosegue la nota – avrebbe sicuramente garantito una maggiore aderenza del decreto direttoriale alle finalità che la misura di promozione intende realizzare. È per questo che la filiera del vino rinnova piena disponibilità anche immediata ad un confronto con il Ministero, con l’obiettivo di dare piena corrispondenza agli obiettivi della misura e superare le criticità nell’interesse di tutto il settore vitivinicolo italiano”.