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La Doc Piemonte si allarga e si aggiorna, approvata dal Comitato nazionale Vini la modifica del disciplinare
Scritto il 18-06-2019 da Ufficio stampa | Categoria: vino
Nata nel 1994 per dare dignità primaria all’intera produzione vitivinicola regionale, la Doc Piemonte ha visto il suo disciplinare modificarsi periodicamente a seconda delle esigenze di un mercato in costante e sempre più rapido mutamento, di un consumo sempre più globalizzato e delle nuove tendenze colturali introdotte dall’arrivo nei vigneti piemontesi di nuove e consistenti generazioni di viticoltori.
L’ultima modifica, proposta dal Consorzio di tutela del Barbera d’Asti e approvata nelle scorse settimane dal Comitato nazionale Vini e di conseguenza dal Ministero alle politiche agricole, riguarda l’introduzione di numerose tipologie di vitigno ed il riconoscimento dell’Unità Geografica aggiuntiva “Marengo” per il Cortese frizzante ed il Cortese spumante. Quest’ultima menzione accoglie le richieste dei produttori della provincia di Alessandria che hanno individuato nel napoleonico Dipartimento di Marengo, la denominazione di sintesi per indicare un vasto ed omogeneo comprensorio collinare del sud Piemonte, nella sua parte più orientale, che fa appunto riferimento alla cittadina alle porte di Alessandria e nota per essere stata teatro di una famosa battaglia combattuta nel giugno del 1800 tra l‘esercito francese e quello austriaco.
Le altre tipologie riconosciute dal Comitato Vini, ed ora in attesa dell’autorizzazione dell’Unione Europea per diventare concretamente operative, sono: Viognier, Pinot Grigio, Riesling, Cabernet, Cabernet Franc, Bussanello e Croatina. Tutti vitigni “internazionali” ad eccezione del Bussanello, ottenuto alla fine degli anni Trenta dal Prof. Dalmasso incrociando Riesling italico e Furmint, e della Croatina, diffusa soprattutto nell’area tra Roero e Astigiano dove costituisce, sotto la denominazione popolare ma non corretta di “bonarda”, la base enologia del Cisterna doc.
Infine il rinnovato disciplinare della Doc Piemonte prevede la possibilità di indicare il doppio vitigno su tutte le varietà già presenti nel Disciplinare, ed inserisce nell’ormai molto lungo elenco delle tipologie tutelate dalla Denominazione d’Origine anche quella dell’Albarossa Spumante Rosato.
“Non possiamo che essere soddisfatti per l’accoglimento delle nostre richieste – ha affermato il presidente del Consorzio Barbera, Filippo Mobrici – che adeguano il potenziale della Doc Piemonte alle attuali dinamiche di mercato. Per quel che riguarda il Marengo, credo che il riconoscimento della menzione aggiuntiva sia solo il primo passo per un futuro utilizzo in etichetta del solo nome Marengo, indispensabile per una auspicabile crescita commerciale sui mercati stranieri”.
Nella stessa tornata il Comitato ha anche approvato le modifiche al disciplinare della DOC “Valsusa”. Sono state introdotte le tipologie con indicazione di vitigno Avanà, Becuet, Baratuciat ed è stata modificata la base ampelografica della tipologia Valsusa Rosso con l’introduzione del Becuet tra i vitigni utilizzabili sia soli o congiuntamente minimo al 60%.