In Evidenza
Emergenza Coronavirus
Lavora con agricoltori italiani
Dal campo alla tavola
Portale sconti di Cia
Le Associazioni
AGIA
Associazione Giovani Imprenditori Agricoli
ANP Cia
Associazione Nazionale Pensionati
Donne in Campo
La spesa in campagna
Turismo verde
ASES
Progetto Highlander
Informativa
Cookie e Privacy
Ocm vino: promozione sui mercati dei Paesi terzi, si procede con qualche difficoltà
Scritto il 07-05-2019 da Ufficio stampa | Categoria: vino
Il ministero delle Politiche agricole aveva approvato il marzo scorso la ripartizione di 337 milioni di euro per l’Organizzazione comune di mercato del settore vino, disponibili per la campagna 2019-2020 sul Programma nazionale di sostegno al settore vitivinicolo. La quota assegnata alle Regioni e alle Province autonome ammontava a 286,4 milioni e comprendeva 215 milioni di euro per le diverse misure del programma e 71,4 milioni per la promozione sui mercati dei Paesi terzi.
Stando a quanto riferisce WineNews, il decreto direttoriale che dovrebbe, di fatto, dare il via al bando per la promozione nei Paesi terzi, è già depositato in Corte dei Conti per la Registrazione e, probabilmente, arriverà presto in pubblicazione, lasciando però irrisolte alcune questioni tecniche su cui sono stati fatti dei rilievi e che, se modificate, richiederebbero un nuovo passaggio in Conferenza-Stato Regioni. Che allungherebbe i tempi, e che, con ogni probabilità, troverebbe delle opposizioni, dopo il via libera al testo, così come è, arrivato a fine marzo.
In particolare, sempre stando a quanto riferisce WineNews, in una riunione con la filiera, nei giorni scorsi, sono state valutate modifiche, tra le altre cose, su uno dei criteri di priorità previsti dall’articolo 11 (ovvero il fatto che il soggetto proponente un progetto produce e commercializza prevalentemente vini provenienti da uve di propria produzione o di propri associati), e sulla possibilità di far partire i piani di promozioni dal 1 gennaio di ciascun anno, e non dal 16 ottobre, come invece previsto dal decreto. Aspetti su cui, poi, proprio per evitare il passaggio in Conferenza-Stato Regioni, la filiera avrebbe rinunciato alle modifiche, per accelerare al massimo l’iter. Che, dunque, dovrebbe finalmente prendere il via intorno a metà maggio. Con alcuni nodi lasciati, però, “sospesi”, che potrebbero però, come nessuno si augura, prestare il fianco a problematiche e ricorsi una volta pubblicate le graduatorie. Un film già visto che, speriamo, non si ripeta ancora, tornando a minare l’efficacia di una misura fondamentale per la competitività del vino italiano nel mondo.