In Evidenza
Emergenza Coronavirus
Lavora con agricoltori italiani
Dal campo alla tavola
Portale sconti di Cia
Le Associazioni
AGIA
Associazione Giovani Imprenditori Agricoli
ANP Cia
Associazione Nazionale Pensionati
Donne in Campo
La spesa in campagna
Turismo verde
ASES
Progetto Highlander
Informativa
Cookie e Privacy
Piove, finita l’emergenza siccità? Affatto!
Scritto il 05-04-2019 da Ufficio stampa | Categoria: ambiente
Dopo mesi di siccità, le piogge di questi giorni hanno allentato la grande sete del Piemonte. E’ quindi finita l’emergenza siccità? Affatto. Occorrono precipitazioni ben più abbondanti di quelle di questi giorni per superare l’attuale grave crisi idrica. “Solo se pioverà per una decina di giorni la situazione potrebbe migliorare, anche se di poco – sostiene Massimo Gargano, direttore generale di Anbi (l’Associazione nazionale dei consorzi per la gestione e la tutela del territorio e delle acque irrigue) -.Ipotizzo una stagione dove un successo sarà governare e distribuire il disagio”.
L’attuale siccità non è un fenomeno straordinario. Per effetto dei cambiamenti climatici gli episodi di siccità più o meno intensa sono sempre più frequenti. Proteggere e gestire meglio le risorse idriche é quindi diventato fondamentale, non solo a beneficio dell’agricoltura, ma anche a salvaguardia della vivibilità dell’intero territorio regionale.
Bisogna realizzare nuovi invasi per stoccare l’acqua nei periodi di abbondanza, per poterla rilasciare poi durante i mesi in cui manca. Il Piano Nazionale Invasi da 250 milioni di euro (50 milioni all’anno dal 2018 al 2022), approvato nella legge di bilancio 2018, prevede per il Piemonte soltanto tre interventi: l’ammodernamento del sistema di irrigazione delle aree irrigue sottese all’invaso di Pianfei, il sovralzo della traversa di presa del canale Ferrari sul fiume Tanaro nei comuni di Felizzano, Masio e l’adeguamento funzionale delle opere di ritenuta e di distribuzione degli invasi Ingagna, e Ravasanella. Premesso che il Piano Invasi deve ancora partire, gli interventi che sono previsti per il Piemonte sono decisamente insufficienti. Non figurano progetti considerati strategici per la nostra Regione quali il rifacimento dell’invaso sul torrente Sessera (provincia di Biella) in sostituzione dell’esistente, gli invasi in prossimità dei torrenti Moiola e Maira-Stroppo, entrambi nel Cuneese; la diga di Combanera, già progettata ma rimasta sulla carta.
Uncem Piemonte, l’Associazione dei Comuni montani, ed Arpiet (l’Associazione regionale piemontese delle imprese esercenti trasporto a fune in concessione) nel 2016 avevano realizzato uno studio di fattibilità volto alla realizzazione di 22 invasi, tutti in media dai 50 ai 100 mila metri cubi d’acqua, che sarebbero servite a fini agricoli, turistici, di antincendio, e per assicurare quei volumi necessari all’innevamento artificiale, di cui la cosiddetta industria dello sci ha sempre più bisogno. La proposta aveva raccolto larghi consensi, ma non se ne è fatto nulla.
Servono inoltre interventi di manutenzione e potenziamento delle rete idrica, di recupero e riciclaggio delle acque, nonché misure di sostegno agli agricoltori perché adottino metodi di irrigazione che comportano una minore dispersione di acqua. Lo sfruttamento più razionale possibile delle risorse irrigue è ormai un’esigenza inderogabile. Bisogna intervenire subito. Domani potrebbe essere troppo tardi.
Gabriele Carenini – Presidente Cia Piemonte