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I vini “langaroli”, chi sale e chi scende
Scritto il 23-01-2019 da Ufficio stampa | Categoria: vino
Gli ettari vitati a denominazione nelle Langhe, sono 9.574. Erano 9.105 del 2008.
A crescere sono tutte le Dop più prestigiose. Il Barolo, per esempio, cresce ininterrottamente da un decennio, e oggi è sui 2.149 ettari, rispetto ai 1.797 del 2008. In crescita anche Barbaresco, a 763 ettari nel 2018, sui 700 del 2008. In crescita, nel decennio, anche i vigneti destinati alla Doc Langhe, praticamente raddoppiati, e passati da 1.090 a 1.905, e crescono anche il Nebbiolo dʼAlba, passato da 700 a 949 ettari, ed il Verduno Pelaverga, da 17 a 22 ettari.
In declino, invece, Dogliani (da 1.055 ettari a 846), il Dolcetto di Diano dʼAlba (da 292 a 236 ettari), ed il Dolcetto dʼAlba (da 1.645 a 1.092 ettari). In calo, sul 2008, anche la superficie della Barbera dʼAlba, passata da 1.809 ettari a 1.610, ma con una netta inversione di tendenza dal 2015, quando gli ettari rivendicati erano 1.561.
I numeri, forniti dal Consorzio del Barolo, raccontano di un territorio “langarolo” ampio e variegato, che si concentra sempre di più sulle sue produzioni più prestigiose e di maggior valore economico.
Per le nuove annate di Barolo e Barbaresco, il Consorzio evidenzia un potenziale di produzione di oltre 14 milioni di bottiglie per il Barolo 2015 e più di 4,5 milioni di bottiglie di Barbaresco 2016. Per lʼannata 2018, invece, si parla di 14,1 milioni di bottiglie di Barolo, 4,7 di Barbaresco, ma anche di 16,3 milioni di Langhe Doc, 12 milioni di bottiglie di Barbera dʼAlba, 6,5 di Dolcetto dʼAlba, 4,6 di Nebbiolo dʼAlba, 2,8 di Dogliani, 982.949 di Dolcetto di Diano dʼAlba e 159.040 di Verduno Pelaverga, per un totale di 62,5 milioni di bottiglie, in crescita sui 59,2 milioni del 2017.