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Celebrato (in sordina) il “World Soil Day”: la difesa del suolo è una priorità!
Scritto il 06-12-2018 da Ufficio stampa | Categoria: ambiente
Ieri, 5 dicembre, si é celebrata in tutto il mondo la Giornata mondiale del suolo (World Soil Day), istituita nel 2014 dall’agenzia alimentare dell’Onu, la Fao. La giornata é stata celebrata in sordina, ma li difesa del suolo è un tema di grande rilevanza.
Il suolo va difeso dall’inquinamento “che può essere invisibile e sembra lontano, ma tutti quanti e tutti i luoghi sono colpiti”, scrive la Fao sul suo sito. Gli agricoltori, che hanno un rapporto quotidiano con il suolo, sono tra i più convinti della necessità di far fronte all’inquinamento e stanno facendo la loro parte mettendo in pratica tecniche agricole sempre più sostenibili.
Il suolo va anche difeso dall’eccesso di cementificazione, in particolare nel nostro Paese, dove i livelli di suolo consumato, sia pur procedendo ad una velocità più lenta nel corso degli ultimi anni, sono quasi il doppio della media europea. Dal boom economico a oggi, l’Italia ha dovuto fare i conti con la cementificazione selvaggia.
L’avanzata del cemento non solo contende il terreno all’agricoltura, ma lo degrada gradualmente fino a comprometterne la sua stabilità. Le erosioni, gli smottamenti e le frane sono determinate dal consumo del suolo. Non di rado si assiste alla difficoltà di contrastare le alluvioni, poiché la costruzione di nuove infrastrutture rende il terreno impermeabile e non consente all’acqua piovana di infiltrarsi nel terreno. Il cemento che contribuisce alla realizzazione di nuove case e di nuove strade contribuisce alla fase dell’impermeabilizzazione che ostacola l’assorbimento da parte del suolo e compromette il microclima e l’ambiente circostante.
In Parlamento giacciono diverse proposte di legge, ma non riescono ad arrivare in aula. “L’approvazione di una legge sul contenimento dell’uso del suolo – afferma il Presidente regionale della Cia Gabriele Carenini – non è più rinviabile in un Paese in cui si è costruito ovunque, spesso a prescindere delle esigenze, e che continua ad essere sguarnito di regole atte a contrastare la perdita e il degrado di suoli liberi e la loro trasformazione in superfici urbanizzate Occorre garantire l’equilibrio tra i terreni agricoli e le zone edificabili ponendo un limite massimo al consumo del suolo e stimolando il riutilizzo di zone già urbanizzate. Invece, troppo spesso nel nostro Paese l’uso del territorio è subordinato ad interessi speculativi”.