In Evidenza
Emergenza Coronavirus
Lavora con agricoltori italiani
Dal campo alla tavola
Portale sconti di Cia
Le Associazioni
AGIA
Associazione Giovani Imprenditori Agricoli
ANP Cia
Associazione Nazionale Pensionati
Donne in Campo
La spesa in campagna
Turismo verde
ASES
Progetto Highlander
Informativa
Cookie e Privacy
Si abbattono le piante attaccate dal tarlo asiatico
Scritto il 29-11-2018 da Ufficio stampa | Categoria: ambiente
Saranno abbattute le piante attaccate dal tarlo asiatico che costeggiano la strada provinciale tra Cuneo e Madonna dell’Olmo. Anche in bassa Valsusa sono iniziati gli abbattimenti. Una volta tagliate, le piante saranno cippate e poi caricate su camion e trasportate all’inceneritore. Abbattere gli alberi infestati che sono stati segnalati dagli ispettori fitosanitari della Regione Piemonte è assolutamente necessario. Se non si ferma presto l’infestazione, i prossimi bersagli saranno gli alberi da frutto.
Il tarlo asiatico è un delle numerose specie aliene che preoccupano gli agricoltori. Le specie aliene presenti nel Paese sono oltre 3.300 e circa 400 sono considerate invasive. Sono i numeri della banca dati sulle specie aliene di Ispra, Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, secondo cui dal 2010 a oggi il tasso di introduzione di specie aliene invasive è stato pari a 13,1 specie all’anno.
L’intensificarsi degli scambi commerciali e i mutamenti climatici favoriscono lo spostamento di microrganismi e insetti da un continente all’altro.
Per tentare di frenare questo fenomeno l’Unione europea ha adottato un regolamento che entrerà in vigore il 14 dicembre 2019. Il legislatore europeo ha voluto mantenere l’architettura di base preesistente, come i controlli all’importazione, il passaporto delle piante (e delle sementi), le zone protette, il registro dei produttori e il certificato unico per l’esportazione. Ha invece introdotto nuovi obblighi come la tracciabilità totale e l’obbligo di intervento a carico di tutti quei soggetti che svolgono a titolo professionale una o più attività in relazione alle piante, dall’impianto alla riproduzione fino all’immagazzinamento e al commercio. Insomma, tutti gli attori della filiera sono interessati e non solo chi importa o esporta piante o materiale vegetale (cioè gli oggetti che possono contenere o diffondere organismi nocivi, come i substrati).
Fermare l’invasione di microrganismi ed insetti alieni è molto difficile. E a meno che non si vogliano blindare le frontiere, impedendo l’ingresso di qualunque prodotto vegetale, l’unico modo per frenare l’arrivo di specie aliene nocive è la sorveglianza fitosanitaria.