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Tarlo asiatico del fusto: il Settore Fitosanitario della Regione invita la cittadinanza a segnalarne la presenza
Scritto il 15-10-2018 da Ufficio stampa | Categoria: ambiente
Il tarlo asiatico del fusto é un insetto arrivato dalla Cina (presumibilmente nel legname di pallets o pedane in legno per il trasporto merci) non nocivo per l’uomo e per gli animali, ma molto pericoloso per l’agricoltura e l’ambiente. Per questo motivo sul territorio europeo deve essere attuata la lotta obbligatoria ai sensi della Decisione di esecuzione (UE) 2015/893 del 9 giugno 2015. Le piante infestate e le piante senza segni visibili di infestazione ricadenti attorno alle piante infestate devono essere abbattute.
Dopo un primo focolaio individuato nella bassa Valsusa, segni d’infestazione da parte del tarlo sono stati riscontrati anche in tre aree di Madonna dell’Olmo, frazione di Cuneo.
Il nome scientifico del tarlo asiatico del fusto è Anglophora glabripennis: è un coleottero della lunghezza di circa 3 centimetri al massimo, con un corpo nero brillante, macchie bianche e lunghe antenne a bande bianco-nere. Si nutre del legno di alberi e arbusti (in special modo acero, betulla, ippocastano, pioppo, salice, ontano, faggio, tiglio, platano, frassino e olmo, ma anche piante da frutto), attaccandone il fusto e depositandovi le uova: le larve scavano lunghe gallerie nel legno, diffondendosi da una pianta all’altra.
Il Settore Fitosanitario della Regione Piemonte ha invitato la cittadinanza a segnalare la presenza del tarlo asiatico del fusto: “È importante che i cittadini segnalino la presenza dell’insetto, sia nel caso di avvistamento di esemplari adulti, sia nel caso di riscontro di piante con fori sospetti. È possibile farlo contattando il Settore Fitosanitario Regionale (011/4321473 o via mail: piemonte.fitosanitario@regione.piemonte.it) e, possibilmente, allegando delle fotografie. Solo con la fattiva collaborazione della popolazione dell’area infestata, è possibile intervenire con elevate probabilità di ottenere l’eradicazione dell’insetto nell’arco di pochi anni, riducendo danni economici e disagi per i cittadini coinvolti”.