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Vendemmia: produzione in aumento ed ottima qualità
Scritto il 18-09-2018 da Ufficio stampa | Categoria: vino
Le operazioni di vendemmia sono iniziate, come tutti gli anni, dalle uve bianche e dagli aromatici. A seguire la raccolta delle uve rosse. I primi Dolcetti stanno già arrivando in cantina. Poi toccherà a Barbere e Nebbioli.
Spiega Fabrizio Bullano, agronomo e consulente tecnico Cia Alessandria: “La produzione è ottima per quantità, le uve sono abbastanza sane. Qualche problema di produzione lo hanno invece riscontrato i produttori biologici, che hanno registrato qualche perdita di produzione per i problemi di peronospora nei mesi di giugno e luglio, a causa delle piogge abbondanti di maggio: chi ha dovuto difendere la produzione solo con prodotti a base di rame, in alcuni casi non è riuscito a contenere al meglio la malattia, ma queste perdite sono state tutto sommato limitate. Ottimo raccolto, invece per chi ha seguito le pratiche convenzionali. La nota meno soddisfacente riguarda i prezzi riconosciuti al produttore che, al momento, non sono molto positivi, ma speriamo un loro rialzo”.
Carlo Ricagni, direttore provinciale Cia Alessandria, puntualizza: “Il buon vino si realizza definitivamente negli ultimi dieci giorni di produzione. Il clima è migliorato fortemente nelle ultime settimane, il che ha portato ad una maturazione perfetta delle uve. Inoltre, le basse temperature notturne e il caldo asciutto degli ultimi giorni stanno favorendo l’avvio della raccolta. Questa vendemmia sarà diversa a seconda delle condizioni di lavoro utilizzate in campo durante la stagione trascorsa, ma ci possono essere le condizioni per produrre anche degli ottimi vini, in una campagna da considerare nella normalità, ma con punte di qualità”.
Per Ivano Andreos, produttore e rappresentante della Cia al tavolo di filiera del Moscato (nella foto), la vendemmia delle uve Moscato è di assoluto rilievo: “Le uve Moscato sono sane con un quadro aromatico complesso e ricco di profumi. Ci sono dunque tutte le premesse per produrre un Asti, nelle versioni dolce e secco, ed un Moscato d’Asti Docg di assoluta qualità. Condivido la scelta di fissare la resa a 85 quintali per ettaro per mantenere le giacenze a un livello fisiologico. Altri cinque quintali della riserva vendemmiale sono comunque pronti per essere utilizzati qualora le condizioni di mercato lo richiedano”.
La raccolta delle uve e la produzione di vino quest’anno registrerà, secondo il Presidente regionale della Cia, Gabriele Carenini, un incremento in volume tra il 15 ed 25% rispetto allo scorso anno – ma i conti esatti si potranno fare soltanto quando tutta l’uva sarà in cantina – e anche un miglioramento della qualità. Tra i filari e nelle aziende – sottolinea Carenini – c’è ottimismo. Il sole e il caldo settembrino hanno favorito la maturazione delle uve. Il vino piemontese – continua Carenini – ha enormi potenzialità. Ma bisogna fare squadra, lasciando da parte divisioni e protagonismi per giocarsi bene la partita sui mercati internazionali che sono decisivi per il futuro della nostra viticoltura. Il Piemonte esporta infatti circa il 60% della sua produzione vinicola.