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L’ortofrutta fresca italiana è reduce da un 2017 record, ma la Spagna fa il triplo del nostro export
Scritto il 24-04-2018 da Ufficio stampa | Categoria: Ortofrutta
L’ortofrutta fresca italiana è reduce da un 2017 record con 5 miliardi di export e un saldo commerciale attivo oltre il miliardo. Il comparto è al secondo posto dopo il vino (6 miliardi) nel ranking dell’agroalimentare “made in Italy” più esportato. Al primo se si considera anche l’ortofrutta trasformata.
La Germania assorbe quasi la metà della produzione, la Francia il 14% del totale mentre verso Spagna, storico competitor, l’export è cresciuto a doppia cifra (12,8%). Ma la Spagna resta il primo esportatore mondiale e fa tre volte il nostro export (circa 15 miliardi).
Per un Paese che produce 25 milioni di tonnellate di ortofrutta e ne esporta 5, l’imperativo categorico è uno solo: continuare ad esportare, rendere le imprese più competitive, investire in innovazione.
A tal fine sono necessari interventi più decisi da parte del governo sul costo del lavoro, la pressione fiscale e l’efficienza della pubblica amministrazione.
L’innovazione è la chiave di volta per lo sviluppo del comparto. Questo significa lavorare sulle varietà e sulla qualità per distinguersi sui mercati internazionali, sulla valorizzazione di alcune specie, ma anche sul settore logistico e commerciale.
Al governo che verrà, le imprese dell’ortofrutta chiedono di sostenere il Tavolo nazionale già insediato al ministero. Le priorità sono: i catasti (vecchi, obsoleti, da rifare), l’internazionalizzazione e la promozione sui mercati esteri e su quello nazionale.