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La scomparsa di Domenico Clerico
Scritto il 17-07-2017 da Ufficio stampa | Categoria: vino
Se n’è andato a 67 anni, dopo un’aspra lotta con un male incurabile, Domenico Clerico, uno dei più grandi innovatori enoici del Belpaese e del Barolo.
Nel 1976 prese in mano l’azienda di famiglia, a Monforte d’Alba, puntando decisamente sul re dei rossi italiani. Il successo arrivò con il Barolo Ciabot Mentin Ginestra prima e con il Pajana (entrambi ottenuti dal Cru Ginestra) poi, sino al Percristina (dal cru Mosconi) per arrivare all’Aeroplanservaj (dal vigneto di Serralunga d’Alba). Sono etichette di grande successo che continuano a restare nell’Olimpo della produzione barolista più innovativa.
Domenico Clerico faceva parte della “squadra” dei “Barolo Boys” (così ribattezzati dalla stampa americana agli inizi degli anni Novanta) con Elio Altare, Chiara Boschis, Giorgio Rivetti, Roberto Voerzio, Luciano Sandrone, Giovanni Manzone, Enrico Scavino, Renato Cigliuti, Roberto Damonte. Si tratta di quella generazione di vignaioli di Langa che, alla fine degli anni Ottanta, ha cambiato modo di interpretare il più famoso vino rosso piemontese.
Ai suoi famigliari le più sentite condoglianze da parte del Presidente regionale della Cia Lodovico Actis Perinetto e del Vice Presidente Gabriele Carenini