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Le dimissioni del Direttore generale non risolvono i problemi di Agea
Scritto il 27-06-2016 da Ufficio stampa | Categoria: Pac
L’assegnazione tardiva dei titoli provvisori, la mancanza di tempestive disposizioni attuative da parte dell’Agea per il versamento dell’anticipo, il ritardato trasferimento delle risorse finanziarie agli Organismi pagatori regionali, sono la dimostrazione lampante che il sistema italiano di erogazione dei pagamenti Pac, fondato su Agea, così com’è non funziona.
Bisogna porre immediatamente intervenire per porre riparo a questa situazione. Una governance efficiente del sistema di gestione delle pratiche pac è essenziale per garantire la tenuta del settore agricolo. I premi pac sono la moneta contante con cui gli agricoltori pagano i fornitori e chiudono gli anticipi avuti dalle banche.
E’ di questi giorni la notizia, diffusa da alcuni organi di stampa, delle dimissioni del direttore generale di Agea in carica, che Agrinsieme ha così commentato: “Il direttore generale di Agea Stefano Antonio Sernia ha compiuto un atto di responsabilità e il ministero ha espletato la sua attività di vigilanza. Tuttavia restiamo convinti del fatto che non è con le dimissioni di una persona che si risolvono i problemi dell’Agenzia per le erogazioni in agricoltura, piuttosto serve una profonda e più incisiva riforma”.
“La direzione dell’Agenzia si appresta a cambiare, ma le preoccupazioni per le imprese agricole restano e i problemi vanno risolti con urgenza -ha aggiunto il coordinamento tra Cia, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari-. Primo fra tutti quello del danno che sta subendo un gran numero di agricoltori con le decurtazioni dell’1% al giorno per il ritardo non per loro colpa, a partire dalla scadenza dello scorso 15 giugno e fino all’ 11 luglio, nella presentazione delle domande di contributo Pac, Unico e Psr”.
“Per tutelare le imprese agricole, dalle proteste in piazza -ha concluso Agrinsieme- siamo inevitabilmente dovuti passare alla messa in mora di Agea. La burocrazia estrema è la naturale conseguenza di un sistema non più capace di rispondere alle esigenze delle imprese e sempre più distante dai bisogni degli agricoltori. Occorre ora porre termine, una volta per tutte, a questo lungo calvario burocratico a cui sono sottoposte le aziende agricole e rinnovare in profondità l’Agenzia di erogazione”.
Se Agea così com’é non funziona, a mandare in crisi il nostro sistema hanno contribuito anche le regole generali per la presentazione ed il pagamento delle domande pac, che spetta alla Commissione Ue correggere, per eliminare le tante criticità emerse in questa prima fase di applicazione.
Lodivico Actis Perinetto – Presidente Cia Piemonte