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Latte, l’Europa deve decidere
Scritto il 27-06-2016 da Ufficio stampa | Categoria: Latte
Il 5 luglio la Commissione europea deciderà cosa rispondere ai francesi sulla loro richiesta di rendere obbligatoria, in via sperimentale, l’indicazione d’origine del latte, e ciò che varrà per la Francia varrà anche per l’Italia che ha presentato una richiesta analoga.
Per la Cia l’obbligo di indicare l’origine degli alimenti è indispensabile per ripristinare la fiducia dei consumatori e tutelare i produttori, garantendo trasparenza nelle informazioni. Secondo i dati forniti dalla Commissione europea, oltre il 90% dei consumatori desidera conoscere l’indicazione di origine della carne contenuta nei prodotti alimentari trasformati. Anche secondo la consultazione pubblica organizzata dal Ministero delle politiche agricole italiano oltre il 96% dei consumatori ritiene molto importante l’indicazione chiara dell’origine, mentre per l’84% è fondamentale conoscere il luogo in cui è avvenuto il processo di trasformazione.
L’indicazione obbligatoria dell’origine é importante, ma é illusorio pensare che da sola basti a risolvere la crisi del settore del latte, per contrastare la quale é necessario agire su più fronti: promozione, ampliamento del paniere delle dop, rafforzamento dell’export, miglioramento delle qualità, sgravi contributivi e contingentamento delle produzioni a livello europeo.
L’aumento della produzione (soprattutto nei Paesi del Nord: Olandesi, Tedeschi, Polacchi e Irlandesi hanno fatto lievitare di oltre il 7% la produzione europea di latte nei primi tre mesi del 2016) è una delle cause del crollo del prezzo del latte e della pesante crisi del settore, che dura da mesi, aggravata dall’embargo russo sulle esportazioni Ue, che Mosca si prepara a rinnovare fino alla fine del 2017. Contenere la produzione europea con degli incentivi, introducendo strumenti di gestione dell’offerta, é ormai diventata una necessità per non portare avanti negli anni questa crisi.